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Viaggiare come volontario

28 febbraio 2007

Alcuni enti o associazioni che si occupano di volontariato, trattano anche il Servizio Volontario Europeo - SVE.
L'Informagiovani di Mestre-Venezia, per esempio, spiega: "Lo SVE è una borsa per i giovani tra i 18 e i 29 anni, motivati a trascorrere un periodo di 6-12 mesi in un Paese europeo (qualche volta anche non europeo), per svolgere attività di tipo sociale, culturale, ambientale. La Commissione Europea, Programma Gioventù, finanzia il viaggio, il vitto e l'alloggio. Il Servizio Volontario Europeo è aperto a tutti i giovani tra i 18 e 29 anni compiuti, residenti in Europa.
Non sono normalmente richiesti requisiti specifici, se non una forte motivazione, spirito d'adattamento e voglia di conoscere paesi e culture diverse. Possono partecipare, quindi, tutti i giovani, senza distinzione di estrazione sociale, e in particolare quei ragazzi che, a causa delle proprie condizioni economiche e ambientali, difficilmente potrebbero vivere altrimenti un'esperienza formativa all'estero. Per partecipare bisogna contattare una organizzazione di invio".
L'associazione APIC di Padova a sua volta afferma che lo SVE ". . . offre ai giovani tra i 18 e i 29 anni una esperienza di apprendimento interculturale in un contesto non formale, promuove la loro integrazione sociale e la partecipazione attiva lavorando come "volontari europei" in progetti locali in vari settori: dall'ambiente all'arte e alla cultura, alle attività sociali, allo sport e al tempo libero. Attraverso questa esperienza i giovani hanno l'opportunità di esprimere solidarietà verso gli altri e acquisire nuove competenze utili alla loro formazione personale. I giovani possono svolgere un'attività di volontariato all'estero per un periodo limitato che va da 6 a 12 mesi, oppure dalle 3 settimane ai 6 mesi se i ragazzi appartengono a contesti socio-economici svantaggiati.
. . . Il volontario non deve sostenere nessuna spesa, in quanto le spese di viaggio, assicurazione e preparazione vengono coperte dall'ente di invio, mentre vitto, alloggio, corso di lingua e trasporti locali vengono sostenuti dall'organismo di accoglienza. Inoltre il volontario riceve mensilmente un pocket money che varia da paese a paese".

Le organizzazioni d'invio si occupano, in particolare, di:
● organizzare un primo colloquio informativo,
● supportare il volontario nella ricerca del progetto a cui vuole partecipare (database europeo), contattare le organizzazioni di accoglienza e inviare il suo CV,
● coordinare e gestire i contatti con il partner di accoglienza in modo da formulare un progetto formativo che soddisfi a pieno le aspettative del volontario,
● scrivere e inoltrare il progetto all'Agenzia Nazionale Italiana,
● preparare il volontario al meglio per poter affrontare questa esperienza con gli strumenti, le conoscenze e le motivazioni necessarie,
● organizzare la partenza.
Da questa lista si capisce perché passano diversi mesi dal momento in cui si prende il primo contatto con un'organizzazione d'invio al giorno in cui si presenta la domanda vera e propria, e ancora altri prima della partenza. Questo però deve rinforzare l'intenzione, perché significa che lo SVE è una cosa seria e non improvvisata: in fondo, impegna una bella fetta di vita e può dare molto alla crescita di una persona.

La prossima scadenza è il 1° aprile, quindi affrettatevi! Potete contattare l'Informagiovani di Mestre-Venezia (www.veneziagiovane.net/informagiovani > EUROPA/MONDO > Scambi e Volontariato) e l'associazione APIC di Padova (www.eurotrainingapic.com), che sono organizzazioni d'invio. Altre organizzazioni a cui potete rivolgervi sono elencate nel Dossier SVE, lincato nella homepage di Eurocultura.

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Per una più vasta scelta di forme di volontariato, durata e paesi vedere le guide specifiche di Eurocultura.
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L'Associazione Umanista UnAltroMondo propone un altro tipo di volontariato: "Potete partecipare se volete aiutare in un progetto preciso anche se modesto, in un micro-progetto di sviluppo, per avere scambi culturali e umani, per vivere in comunità durante il vostro soggiorno con i relativi vantaggi e svantaggi che questo comporta. Tenete presente che non è un soggiorno turistico, che non andate là per cambiare il loro mondo . . . Quando siete là è essenziale rispettare gli usi e i costumi locali che vi verranno spiegati. Essere un volontario nel senso più ampio della parola è amare il lavoro e la vita di gruppo".
Attualmente sta cercando volontari per sostenere i campi di lavoro in Togo organizzati dall'associazione JED-TOGO, che ha come missione il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Grazie ad un metodo di partecipazione che favorisce la presa di coscienza e la continuità dei progetti, JED-TOGO opera nei settori dell'educazione, della sanità e dell'ambiente. In quest'ambito organizza da anni campi di lavoro, stage e corsi di formazione.
Per partecipare a questi campi il volontario deve farsi carico dei documenti per l'espatrio (passaporto, visto, vaccinazioni, ecc.), del viaggio di andata e ritorno e delle spese di soggiorno (€ 250 al mese).

I campi si svolgono nell'arco di tutto l'anno. Dall'8 al 30 aprile 2007 a Lomé ci sarà un campo dedicato ad arte e cultura.
Per informazioni scrivere a paula@unaltromondo.it o progetti_sviluppo@hotmail.com .
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Sono ormai 5 anni che l'Associazione Bambini in Romania organizza gruppi di volontari che, durante il periodo estivo, partono per la Romania e svolgono attività di animazione e ricreazione con i bambini che si trovano nei vari istituti.
In questi 5 anni i volontari sono stati quasi 700, di cui circa il 70% giovani tra i 16 e 30 anni e gli altri ovviamente più adulti.
Le missioni sono suddivise in quattro turni della durata di 15 giorni ciascuno, a partire da metà giugno sino a metà agosto. Ogni volontario viene inserito all'interno di un gruppo guidato da un referente.
Le iscrizioni si effettuano fino al 15 marzo 2007.
Per informazioni e iscrizioni visitate il sito www.bambiniinromania.it .
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La ICE, associazione cristiana di Dresda (Germania), si occupa di volontariato fin dal secondo dopoguerra con iniziative rivolte al settore sociale. Riconosciuta dall'Unione Europea come organizzazione d'accoglienza nell'ambito dello SVE (Servizio Volontario Europeo), ha finora accolto volontari da Belgio, Francia, Polonia, Ungheria e Russia.
Da alcuni anni invia volontari tedeschi in Italia. Ha ora lanciato un programma per accogliere volontari italiani, che vogliono operare presso scuole materne in Germania.
I referenti in Italia sono Daniela Romani (lazia2002@libero.it) e Roberto Bianchi (robertobianch@yahoo.it), a cui si può scrivere per chiedere informazioni e per partecipare.

www.freiwilligendienst.de
Sito dell'ICE di Dresda.

via: www.eurocultura.it

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posted by Planeterasmus, 09:24

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