Vivere gratis
20 aprile 2006
La stagione dei saldi? Uno strumento promozionale del paleolitico. Le offerte due per tre? Roba da matusalemme del marketing. La civiltà dei consumi - in strana simbiosi con i suoi principali detrattori - sta aprendo all'uomo una nuova frontiera all'umanità: la vita gratis. Quella che sembrava un'utopia, infatti, oggi è già un primo abbozzo di realtà. E con un po' d'ingegno e un po' di spirito d'adattamento sbarcare il lunario senza mettere mano al portafoglio è meno difficile di quanto si pensi.
Prendiamo il problema dell'alloggio. Mettersi un tetto sulla testa gratis in giro per il mondo è forse una delle cose più semplici. Sulla rete funzionano decine di siti (i più collaudati sono www.couchsurfing.com, www.hospitalityclub.org e www.servas.it) adibiti solo a questo scopo. Le regole sono semplici. Si offre un posto letto - al limite anche un giardino dove piantare la tenda - nella propria abitazione a viaggiatori di passaggio (contattati e selezionati in rete) che ne hanno la necessità. E in cambio si ottiene ospitalità dai membri del club in qualsiasi angolo del globo. Con durata e metodo di soggiorno regolati solo dal buon senso di padrone di casa e ospite. Couchsurfing - l'esperienza più avanzata in questo campo - ha già "combinato" in meno di due anni di vita a livello mondiale 26mila soggiorni a sbafo per 61mila persone in 190 paesi, di cui oltre 2.100 in Italia.
Un'altra frontiera quasi violata nel cammino verso la vita a scrocco è quella del viaggio. Una volta c'era solo l'autostop. Ora l'universo del gratuito si è evoluto. Michael O'Leary, numero uno della Ryanair (già leader della meritoria crociata per ridurre i costi del trasporto aereo) garantisce che tra cinque anni il 50% dei biglietti delle low cost saranno distribuiti gratis. Con gli utili della compagnia generati da tutti i servizi accessori: dalla vendita di posti letto a quelli delle auto a noleggio, fino al cibo e le bevande di bordo e le roulette che vorrebbe installare sui voli della compagnia.
Ancor più interessante è un fenomeno che sta prendendo piede negli Usa: l'auto gratis. Molte aziende regalano la vettura a gente che garantisce un minimo di percorrenza annuo (in genere circa 20mila chilometri) e ha un curriculum da guidatore immacolato di multe e incidenti nell'ultimo anno. Pagano assicurazione e manutenzione. Unico difetto: l'auto è in realtà una sorta di cartellone pubblicitario ambulante, con la carrozzeria dipinta dei colori e degli slogan del donatore. Ma il risparmio vale l'inestetismo. Gli elenchi aggiornati di questo tipo di offerte si trovano presso provider (come www.freecarindex.com) che dietro un modesto corrispettivo danno la lista dei mecenati.
L'evoluzione delle tecnologie e il calo del costo del lavoro hanno consentito di trasformare in gratuiti un'altra serie di servizi che fino ad oggi si erano pagati. La free-press, i quotidiani scarni ed essenziali sostenuti solo dalla pubblicità e distribuiti gratis nelle città italiane sono ormai un fenomeno di massa. In rete (fatti salvi i costi di connessione) si può mettere su casa - nel senso di un indirizzo email - senza spendere una lira e ricevere in tempo reale posta, documenti e comunicazioni bypassando Dhl e Tnt vari.
Le ricerche su Google & C. - forse non ci si fa caso - sono a costo zero. Diverse compagnie tlc sostengono che anche il servizio di telefonia online in tempi brevi sarà sostanzialmente gratuito. Frugando sul web si trovano ancora gratis in diretta (fino al prossimo intervento di un giudice) le partite della Serie A che qui da casa nostra vengono vendute a peso d'oro da Sky, Mediaset e Tmc.
L'altra faccia del pianeta del gratuito sono le offerte del mondo della solidarietà, nate per combattere la schiavitù del denaro e del consumo. Anche su questo fronte l'offerta è altissima. C'è ad esempio il caso di Freecycle (www.freecycle.org) lanciato da Deron Beal, un hippy dell'Arizona, diventato ormai un fenomeno di costume. In pratica una rete di gruppi locali no profit in cui si offrono gratis oggetti di ogni tipo, dai mobili alle tv alle auto, di cui non si ha più bisogno. Il modello ha clonato oltre 3.500 team ed è già sbarcato in Europa in Germania e Gran Bretagna.
A Parigi funziona regolarmente il Gran Don. Un mercatino delle pulci in cui si regalano oggetti (www.granddon.free.fr) che ha recentemente esportato la sua esperienza con una sessione speciale anche a Palermo. E nei labirinti della rete sta crescendo geometricamente anche il fenomeno del bookcrossing. Vale a dire lo scambio di libri (gratis) tra bibliofili di tutto il globo. Come dire che per avere il vitto gratuito qualche passo c'è ancora da fare. Ma per la fame di sapere, visto anche il numero di enciclopedie online disponibili liberamente online, il terzo millennio ha già quasi quadrato il cerchio.
fonte: www.repubblica.it
technorati tags: gratis bookcrossing Couchsurfing
Prendiamo il problema dell'alloggio. Mettersi un tetto sulla testa gratis in giro per il mondo è forse una delle cose più semplici. Sulla rete funzionano decine di siti (i più collaudati sono www.couchsurfing.com, www.hospitalityclub.org e www.servas.it) adibiti solo a questo scopo. Le regole sono semplici. Si offre un posto letto - al limite anche un giardino dove piantare la tenda - nella propria abitazione a viaggiatori di passaggio (contattati e selezionati in rete) che ne hanno la necessità. E in cambio si ottiene ospitalità dai membri del club in qualsiasi angolo del globo. Con durata e metodo di soggiorno regolati solo dal buon senso di padrone di casa e ospite. Couchsurfing - l'esperienza più avanzata in questo campo - ha già "combinato" in meno di due anni di vita a livello mondiale 26mila soggiorni a sbafo per 61mila persone in 190 paesi, di cui oltre 2.100 in Italia.
Un'altra frontiera quasi violata nel cammino verso la vita a scrocco è quella del viaggio. Una volta c'era solo l'autostop. Ora l'universo del gratuito si è evoluto. Michael O'Leary, numero uno della Ryanair (già leader della meritoria crociata per ridurre i costi del trasporto aereo) garantisce che tra cinque anni il 50% dei biglietti delle low cost saranno distribuiti gratis. Con gli utili della compagnia generati da tutti i servizi accessori: dalla vendita di posti letto a quelli delle auto a noleggio, fino al cibo e le bevande di bordo e le roulette che vorrebbe installare sui voli della compagnia.
Ancor più interessante è un fenomeno che sta prendendo piede negli Usa: l'auto gratis. Molte aziende regalano la vettura a gente che garantisce un minimo di percorrenza annuo (in genere circa 20mila chilometri) e ha un curriculum da guidatore immacolato di multe e incidenti nell'ultimo anno. Pagano assicurazione e manutenzione. Unico difetto: l'auto è in realtà una sorta di cartellone pubblicitario ambulante, con la carrozzeria dipinta dei colori e degli slogan del donatore. Ma il risparmio vale l'inestetismo. Gli elenchi aggiornati di questo tipo di offerte si trovano presso provider (come www.freecarindex.com) che dietro un modesto corrispettivo danno la lista dei mecenati.
L'evoluzione delle tecnologie e il calo del costo del lavoro hanno consentito di trasformare in gratuiti un'altra serie di servizi che fino ad oggi si erano pagati. La free-press, i quotidiani scarni ed essenziali sostenuti solo dalla pubblicità e distribuiti gratis nelle città italiane sono ormai un fenomeno di massa. In rete (fatti salvi i costi di connessione) si può mettere su casa - nel senso di un indirizzo email - senza spendere una lira e ricevere in tempo reale posta, documenti e comunicazioni bypassando Dhl e Tnt vari.
Le ricerche su Google & C. - forse non ci si fa caso - sono a costo zero. Diverse compagnie tlc sostengono che anche il servizio di telefonia online in tempi brevi sarà sostanzialmente gratuito. Frugando sul web si trovano ancora gratis in diretta (fino al prossimo intervento di un giudice) le partite della Serie A che qui da casa nostra vengono vendute a peso d'oro da Sky, Mediaset e Tmc.
L'altra faccia del pianeta del gratuito sono le offerte del mondo della solidarietà, nate per combattere la schiavitù del denaro e del consumo. Anche su questo fronte l'offerta è altissima. C'è ad esempio il caso di Freecycle (www.freecycle.org) lanciato da Deron Beal, un hippy dell'Arizona, diventato ormai un fenomeno di costume. In pratica una rete di gruppi locali no profit in cui si offrono gratis oggetti di ogni tipo, dai mobili alle tv alle auto, di cui non si ha più bisogno. Il modello ha clonato oltre 3.500 team ed è già sbarcato in Europa in Germania e Gran Bretagna.
A Parigi funziona regolarmente il Gran Don. Un mercatino delle pulci in cui si regalano oggetti (www.granddon.free.fr) che ha recentemente esportato la sua esperienza con una sessione speciale anche a Palermo. E nei labirinti della rete sta crescendo geometricamente anche il fenomeno del bookcrossing. Vale a dire lo scambio di libri (gratis) tra bibliofili di tutto il globo. Come dire che per avere il vitto gratuito qualche passo c'è ancora da fare. Ma per la fame di sapere, visto anche il numero di enciclopedie online disponibili liberamente online, il terzo millennio ha già quasi quadrato il cerchio.
fonte: www.repubblica.it
technorati tags: gratis bookcrossing Couchsurfing
1 Comments:
commented by InOpera, 20:57
viviamo pagando tutti, enon gratis, e vivremo meglio!
ciao da Inopera!
in gamba!