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La sindrome da Erasmus

28 agosto 2006

a cura dell'UDU

La sindrome colpisce in 4 fasi:

Prima di partire: agitazione, nervosismo, confusione, paura. Non vedrete l'ora di partire, ma allo stesso tempo troverete ogni giorno, inconsciamente, un presunto motivo in più per non partire. Resistete e raccogliete informazioni che potranno esservi utili. Numeri di telefono, indirizzi, contatti, e-mail, ....

Appena giunti: vi sentite estranei (e lo siete infatti), non capite una parola della lingua del posto, le case vi sembrano tutte bettole, le persone che incontrate pensate non si lavino, il cibo vi fa impressione, vi manca il/la vostro/a partner (che tra poco dimenticherete), sarete tentati di ripartire...
Resistete e passate il primo periodo con altri nelle vostre stesse condizioni, che saranno principalmente altri italiani. Evitate di prolungare questa fase per troppo tempo.

Prima di ripartire per l'Italia: siete nati per vivere nella città dove vi trovate, non sopportate più gli italiani, vi sentite liberi, volete prolungare il più possibile il vostro periodo di studi all'estero... Valutate correttamente. Potreste pentirvene. Sia che rimaniate, sia che ripartiate.

Dopo il rientro in Italia (se rientrate in Italia): siete estranei, non capite perché devono parlare tutti maledettamente la stessa lingua (l'italiano), vi sembrano tutti troppo ordinati, organizzati, con orari rigidamente prefissati, vi sentite soffocare, volete fuggire, volete tornare nella vostra amata città e a casa vostra (perché quando parlate della vostra camera in Erasmus continuate a definirla la vostra camera, al presente, e, purtroppo, non è più così). Resistete. Una volta tornati in Italia ripartire sarebbe una follia, non trovereste più il vostro mondo, saranno arrivati i nuovi Erasmus, studiate, laureatevi e fate ciò che più vi piace, è scoccata l'ora della costruzione del vostro futuro. Magari pensando ad un post-lauream all'estero.

via: www.studenti.it

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posted by urbanohumano, 03:26

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